Giuseppina Bodini
(Fontanella Grazioli 1884 – Castellucchio 14.01.1936)
Sorella di don Domenico, con la famiglia lo seguì negli spostamenti da un paese all’altro. A Mariana e a Castellucchio lasciò un segno forte del proprio impegno parrocchiale a favore di ragazzi, giovani, poveri, famiglie dei soldati durante la I^ guerra mondiale, persone colpite dall’epidemia della “spagnola”. Operò intensamente in Azione Cattolica nell’Unione Donne come consigliera diocesana e nazionale, nel settore dei fanciulli in parrocchia e a livello nazionale, nella G.F. in parrocchia.Scrisse molto: romanzi (“Donato” ebbe otto edizioni), novelle e poesie per ragazzi, sia per le riviste “Scuola Italiana Moderna”, “Pro Infantia” e“i giardini d’infanzia” dell’Editrice La Scuola, sia per la “Sales”, l’editrice dell’Unione Donne. Nei suoi testi aveva sempre un messaggio cristiano da proporre, ”lo scrivere e il parlare di Dio è una delle più magnifiche tra le magnifiche cose che Egli conceda” (lettera, 19.10.34). Giuseppina Bodini apparteneva all’istituto secolare delle “Angeline” ed era terziaria francescana. Pur non avendo proseguito negli studi aveva una discreta cultura religiosa e citava spesso opere di teologi e di santi ai quali si ispirava. Si sentiva profondamente amata da Dio ed evidenziava la propria piccolezza e le contraddizioni della sua vita. Gesù Cristo era il suo riferimento centrale ma era anche molto legata alla devozione alla Vergine. Autrice dei diari scrisse anche numerose lettere e biglietti inviati a varie persone dalle quali emerge la figura educante dell’accompagnatrice spirituale. Negli ultimi anni della sua vita fu accompagnata dalla malattia, l’angina pectoris, che la portò alla morte a 52 anni il 14.01.1936. Ma Giuseppina non fu l’unica figura di forte testimonianza cristiana nella sua famiglia. Il fratello, don Domenico fu un “prete sociale”; nei paesi dove esercitò la sua missione, sullo slancio della “Rerum Novarum”, istituì cucine economiche, casse rurali, partecipò e presiedette commissioni varie (es. quella per le case dei lavoratori), si inserì nel movimento democratico cristiano del tempo. Vicario a Castel Goffredo, ebbe come giovane parrocchiano Anselmo Cessi. La sorella di Giuseppina, Modesta, maestra elementare si inserì nel contesto di Brescia lavorando per la editrice La Scuola. Scrisse moltissimo per l’infanzia, divenne, per un periodo, direttrice di “Pro Infantia” divulgando il metodo pedagogico di Rosa Agazzi. A Castellucchio, sulla tomba di famiglia, è scritto delle due sorelle “vivendo nell’ombra irradiarono tanta luce di bene: alla loro protezione si attribuisce l’incolumità del paese nel periodo della seconda guerra mondiale”.